La «prima evangelizzazione» si colloca in un ambito storico e sociale ben definito, che va dalla morte di Gesù, avvenuta intorno all’anno 30, fino alla scomparsa di coloro che lo avevano conosciuto e ne erano stati discepoli.
Uno degli aspetti più caratteristici di quella prima generazione apostolica fu la proiezione all’esterno, l’avvio di un programma missionario originale; lo rivela il fatto che i testi della seconda generazione vi fanno riferimento come a un avvenimento del passato. Tuttavia, quell’enorme sforzo non sembra aver corrisposto a un piano tracciato in precedenza: nell’assemblea di Gerusalemme, Pietro e Paolo fecero una ripartizione improvvisata dei campi di missione e sembra che lo stesso Paolo non abbia avuto inizialmente un’idea precisa del proprio progetto missionario, in quanto ne poté dare conto solo alla fine della missione egea.
Nonostante la ricerca storica abbia dimostrato i risultati molto modesti dell’intensa attività missionaria svolta dalla generazione apostolica, la prima evangelizzazione diede inizio alla progressiva ascesa del cristianesimo fino a religione ufficiale dell’impero romano.